16 maggio 2013
M5S vs 15-M
In tutti i Paesi del Sud-Europa si sono affermati sotto varie sembianze movimenti forti di protesta e di rifiuto radicale del sistema poltico economico e sociale della Nazione in questione, e/o dell'Unione Europea.
In Grecia, il Paese più massacrato dalla crisi, la protesta ha assunto le forme più spaventose con la diffusione a macchia d'olio di Alba Dorata, un partito neonazista, che s'aggiunge ai movimenti radicali di sinistra (comunisti ed anarchici) che già erano forti nel Paese ellenico.
In Spagna come in Portogallo sono forti occupazioni delle piazze, (più volte sfociati in scontri violenti con le forze dell'ordine), in Italia è sbucato fuori il "grillismo".
Tutti fenomeni che lanciano un messaggio chiaro ed inequivocabile.
All'Unione Europea:
Cambiamo, si parli meno di finanza e più di politiche sociali.Ed ai partiti nazionali:
Aria nuova, si rinnovi radicalmente la politica attuale che c'ha deluso.
Proviamo però a fare un confronto fra "pentastellati" ed "indignados".
Analogie: -Entrambi presentano un rifiuto della democrazia rappresentativa, a favore della democrazia diretta, (soprattutto in Spagna è comprensibile...l'ultimo referendum se non sbaglio fu quello per la Costituzione! O forse al massimo per entrare nella NATO, non ricordo bene, ma in entrambi i casi sono passati decenni).
-Entrambi, pur alzando molto i toni, si prefiggono la non-violenza.
-Entrambi chiedono una moralizzazione della politica oltre a quella che Renzi chiamava "rottamazione", (che se non altro avrebbe almeno permesso alla sinistra italiana di far propria queste istanze popolari piuttosto che lasciarle a Grillo con le conseguenze che abbiamo visto), cioè il rinnovamento radicale della classe politica giudicata in toto disonesta ed incompetente.
-Entrambi difendono, almeno sulla carta (nonostante certe dichiarazioni contraddittorie di Grillo), lo Stato sociale.
-Entrambi, anche se in maniere molto diverse, vantano una forte presenza sul web e fanno di internet una loro arma.
-Entrambi sono sempre più euro-scettici.
-Entrambi hanno una forte componente complottista, spesso signoraggista, al loro interno.
Ma soprattutto:
-Entrambi nei fatti hanno favorito la destra conservatrice.
Il 15-M portando in piazza folle oceaniche di sinistra invocando l'astensione, sotto delle elezioni.
Ed era questo il motivo per cui inizialmente non partecipavo mai, ed anzi ero molto critico.
Il M5S rifiutando il dialogo con Bersani su un possibile governo di cambiamento con ministri e programmi negoziati con loro, obbligando di fatto il PD ad accettare il governo con Berlusconi.
Differenze: -il 15-M non ha alcun padrone, nemmeno un vero e proprio leader o rappresentante mediatico, (insomma nessun "semplice portavoce" che in realtà decide tutto).
-il 15-M non partecipa almeno per ora all'elezioni, e crede, coerentemente con la critica alla democrazia rappresentativa, nella politica fatta "dal basso". Manifestazioni, raccolte di fondi o firme, sit-in, "contro-informazione", assemblee popolari, scioperi, e soprattutto tante tante mobilitazioni.
Proprio in questi giorni una raccolta di firme (tra cui la mia), d'impressionante seguito, (circa un milione di firme in 5 giorni), contro il progetto brutale di privatizzazione della sanità, raccolta poi subito sconfessata dal consigliere regionale del PP che l'ha definita "una parodia", (come sempre molto democraticamente..del resto da un partito nato da una costola di Franco che ci si può aspettare).
Conclusioni: Personalmente, se stare in Parlamento significa prendersi i soldi per poi segregarsi, non assumersi le responsabilità quando ci viene proposto di fare qualcosa di utile, non spingere verso il cambiamento, anzi ostacolarlo, separarsi da ogni dibattito, nemmeno presentare alcun disegno di legge...Se la politica parlamentare deve essere solo mancanza di rispetto verso le istituzioni, preferisco anch'io quella di piazza.
Infatti vediamo un po' qualche risultato economico, di due movimenti di protesta con 3 anni di storia per l'italiano, e 2 per lo spagnolo:
Il 15-M è riuscito a far approvare una legge d'iniziativa popolare (alla quale inizialmente il PP che detiene la maggioranza assoluta in Parlamento era contrario), che di fatto blocca gli sfratti per impossibilità di pagare il mutuo e permette di spalmare i debiti delle famiglie in difficoltà. Salvando pare circa 300'000 famiglie spagnole in crisi col mutuo.
E vediamo come andrà a finire il braccio di ferro sulla sanità.
Il M5S ha rinunciato, forse anche giustamente, alle proteste di piazza per calmare gli animi, in favore di una presa di posizione in Parlamento che incidesse nella politica nazionale.
Per poi paradossalmente rinunciare ad incidere.
Con che risultati per ora? Forse me li sono persi, qualcuno me li può indicare?
Persino nei Comuni da loro amministrati non realizzano le loro proposte...
Insomma c'è chi lotta dormendo in Parlamento e chi si sporca le mani fra la gente, ottendendo qualche risultato.
La cosa migliore per me sarebbe riuscire a mettere insieme entrambe le cose, soprattutto entrare nei palazzi per fare qualcosa. Ma se non lo si vuole fare, benvenga solo la politica dal basso.