Nel presentare il suo programma alla Camera, il presidente del Consiglio Enrico Letta ha elencato una serie di provvedimenti che comportano un aumento rilevante delle spese dello Stato.
Esodati, abolizione dell'IMU, mancato aumento dell'IVA a luglio, finanziamento della cassa integrazione in deroga: sono alcuni dei punti del programma che richiederanno miliardi di euro. Sarà possibile mantenere le promesse?
L'Italia esce da un'anno e mezzo di disastri targati Monti. Le cose sono andate peggio del previsto: il PIL è diminuito del 2,5% nel 2012 e calerà anche nel 2013, provocando un'ecatombe di imprese e la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro, e i conti pubblici sono in affanno, nonostante un forte aumento della pressione fiscale.
L'economista Monti ha fallito su tutta la linea probabilmente perché non ha considerato che le misure amare imposte agli italiani hanno fatto crollare i consumi per effetto non solo dell'aumento delle imposte e della recessione, ma anche della paura di futuri incrementi di imposte e di ulteriori peggioramenti della situazione economica.
Facciamo un esempio: se una famiglia si trova a pagare 500 euro di IMU, teme che in futuro le imposte aumenteranno e prevede che la situazione economica peggiorerà, potrebbe decidere di tagliare i consumi in misura superiore ai 500 euro da pagare. Supponiamo che il calo dei consumi sia di 1000 euro: se da una parte lo Stato incassa 500 euro di IMU, dall'altra vede le entrate fiscali diminuire (supponiamo di 400 euro) per effetto del minor consumo.
Non sarebbe stato meglio far pagare un'imposta più bassa per deprimere di meno i consumi e salvaguardare imprese e posti di lavoro?
Letta può forse correggere gli errori di Monti, rompendo il circolo vizioso di imposte che generano buchi nei conti pubblici, che a loro volta richiedono aumenti di imposte.
Non importa in questa fase se aumenterà il deficit pubblico. E' più importante che si fermi la recessione. In seguito si potranno sistemare i conti pubblici sfruttando la crescita dell'economia. Basterà tenere sotto controllo la spesa pubblica e usare le maggiori entrate per ridurre il deficit.
Per questo motivo penso che Letta faccia bene a rivoluzionare la politica economica finora disastrosa del governo Monti, inseguendo gli obiettivi molto ambiziosi che ha elencato alla Camera.