04 dicembre 2011

E' possibile se si vuole

In attesa di commentare quelle che saranno le norme definitive del pacchetto Monti, voglio riportare una esperienza personale di buon governo degli enti locali.

Si tratta del comune di Chiaravalle in provincia di Ancona, 15.000 abitanti, che con un accurato programma di reciclo, è riuscita a passare dal 20% al 70% di riciclaggio.

Chiaravalle non ha mai avuto problemi, in quanto nel proprio territorio aveva una discarica comunale, ma la prevista chiusura avrebbe creato problemi enormi nella gestione dei rifiuti.

Come ogni comune aveva un sistema di reciclaggio minimo con campane e cassonetti per il reciclaggio, ma nonostante ciò, la percentuale di residuo inviata in discarica non scendeva sotto il 77-78%.

Questo perchè?

Perchè è più comodo per tutti infilare tutto nel bidone dell'immondizia.

Allora è iniziata dai primi mesi del 2011 una campagna informativa sul nuovo modello di reciclaggio porta a porta, con la distribuzione da Giugno 2011 di sacchetti, bidoncini e anche compost (gratuiti) per chi ne faceva richiesta.

In pratica i rifiuti andavano divisi in:
- carta
- plastica
- vetro
- sfalci di giardino
- umido
- residuo secco
con giorni di ritiro prefissati: si mette il bidoncino fuori e verso le 6 di mattina passa il camioncino a prendere il rifiuto. Nel caso di condomini, ci sono dei bidoni condominiali, ma il concetto è lo stesso.

Dopo un mese di prova, di inizio incerto, il comune ha rimosso tutti i cassonetti dalle strade!

Ebbene si, non ci sono più cassonetti per la città, quindi non c'è più modo di buttare i rifiuti!
Da allora la percentuale è volata alle stelle, facendo prevedere per il 2011 una percentuale di reciclaggio pari al 50% (la media con i primi 6 mesi del 2011) e prospettica del 70-75% per il 2012.

Per i rifiuti di altro tipo, se sono ingombranti si chiama il gestore ed è previsto il ritiro gratuito, altrimenti vanno portati a un centro raccolta comunale e ritirati (previo esibizione della carta di identità, pre provare la residenza).

A parte l'aspetto organizzativo, comunque molto importante, il merito del comune è stato quello di far capire alla cittadinanza che, chiusa la discarica, o si riciclava sul serio, oppure la tassa dell'immondizia sarebbe raddoppiata, in quanto quello che costa smaltire è il residuo secco.
I cittadini hanno capito e agito di conseguenza.

Anche se organizzare un simile sistema in una cittadina di 15.000 abitanti è molto diverso da una da un milione, ciò dimostra che è possibile fare le cose, bastano organizzazione, comunicazione, cultura e tecnologia.