Ron Paul è un medico, reduce della guerra in Vietnam e oggi deputato eletto in Texas, noto per aver espresso le opinioni più conservatrici da oltre 70 anni a questa parte.
Non può che piacere agli ultraliberisti di IBL (di cui avevo scritto qui). Far fuori la FED, ritornare all'oro, tagliare brutalmente tutte le spese statali, chiudere la porta a qualunque politica estera: è questo il biglietto da visita di Paul, che fa felice gli ultraliberisti e anche i signoraggisti.
Ma forse non sanno che Ron Paul è sospettato di essere un razzista. Basta fare qualche ricerca con google.com e si scoprono frasi razziste, scritte forse da Paul ma poi dimenticate e smentite e, soprattutto, una palese opposizione alla legge sui diritti civili del 1964 che metteva fine a ogni forma di discriminazione nei confronti degli afro-americani.
Per Ron Paul si tratta di una legge incostituzionale, perché per far finire la discriminazione lo stato assume poteri che a suo dire violano le libertà degli individui. Un modo piuttosto elegante per raggiungere l'obiettivo: non si dice esplicitamente che sarebbe preferibile la discriminazione, ma ci si lamenta delle leggi che la vietano.
Gli ultraliberisti e i signoraggisti italiani alla prima occasione si schierano con Ron Paul, candidato alle primarie repubblicane, e, ogni volta, paiono convinti di poter vedere il loro beniamino alla Casa Bianca. Ma sanno chi appoggiano? O sono ingenui su temi politici tanto quanto lo sono sui temi economici?