24 settembre 2011

Errori di economisti


Qualche giorno fa su un importante giornale italiano leggo questa frase, scritta da due economisti di idee piuttosto conservatrici:

se il debito rimane stabile, ma l'economia non cresce, il rapporto aumenta: la crescita (al denominatore) è importante quanto i conti pubblici (al numeratore)

Parlano del rapporto debito/PIL e la frase è errata. Perchè se il debito (al numeratore) rimane stabile il rapporto non aumenta, a meno che il PIL (al denominatore) diminuisca.

Così cerco l'email di uno degli autori, che qualcosa di economia certamente la sa, visto che insegna nella celebre università di Harvard, e gli scrivo che:

1 - se il numeratore (debito pubblico) non cresce e il denominatore (PIL) neppure, il rapporto resta al massimo stabile e che

2 - il PIL in ogni caso cresce in termini nominali, per effetto dell'inflazione, facendo diminuire il rapporto debito pubblico/PIL, se il debito pubblico resta costante. Certo non è una bella prospettiva (perchè il progresso tecnico farebbe diminuire l'occupazione) ma ...meglio di niente.

Dopo qualche ora arriva la risposta. Con riferimento al punto 1 l'economista di Harvard dice: "Certo. Ci siamo espressi male", mentre per quanto riguarda il punto 2 spiega che "se sale l'inflazione salgono anche gli interessi nominali sul debito quindi l'effetto dell inflazione sarebbe poco".

In pratica spiega diplomaticamente di aver scritto una cosa errata (punto 1) e pare non capire che l'inflazione c'è già. Che senso ha dire "se sale l'inflazione..." visto che io mi sono limitato a osservare che l'aumento del PIL (nominale) dovuto all'inflazione fa diminuire -se il debito non sale- il rapporto debito/PIL, affermando l'esatto contrario di quanto scritto dagli economisti?

Vista la cortesia nel rispondermi, evito di esprimere giudizi sugli interessati, ma è chiaro che c'è molto da dubitare della loro conoscenza della materia che insegnano, ed è sempre più forte la sensazione che lo scopo di certi articoli, scritti da economisti con una certa fama, abbiano lo scopo di orientare l'opinione pubblica, spingendola ad accettare la soluzione proposta ai problemi dell'economia, problemi mal analizzati.