21 settembre 2011

Dietro l'angolo


Domanda: Cosa c'è dietro l'angolo?
Risposta: Una bella tassa patrimoniale. Come avevo già anticipato a Febbraio, c'era una spada di Damocle, ma il filo si è via via accorciato

Ormai se ne parla da tante parti e siccome anche se tutti ne parlano, nessuno in concreto ipotizza cosa succederà, ci provo io a formulare qualche ipotesi credibile.

Sull'opportunità o no di imporla, lascio aperto il dibattito, limitandomi a segnalare che secondo me la stragrande maggioranza delle persone potrebbero essere anche d'accordo, se sanasse definitivamente il problema del debito pubblico.

Ma vediamo di cosa si può trattare. Il patrimonio, a differenza del reddito che è un flusso annuo, è uno "stock" più o meno fisso, a seconda sia composto da beni mobili o immobili. Beni che andrebbero tutti tassati. Vediamoli nel dettaglio e vediamo di parlare dei formidabili problemi applicativi. Non a caso si contano pochissime tasse patrimoniali, una di queste in Italia è l'ICI.

Cominciamo dal "quando": ogni governo dovrebbe postdatarla: pensate cosa succedesse se Tremonti dicesse: "Tassa patrimoniale conteggiata sui valori al 31/12/2011". Quote sociali vendute, case svendute, soldi in Svizzera a palate, il tutto per tornare dai legittimi proprietari il 2/1/2012. Certo, si potrebbe pensare di tassare il possesso per frazioni di anno, ma se sarebbe facile per gli immobili, sarebbe un pelino più complicato per le azioni che possono passare di mano centinaia di volte in un anno. Quindi, il governo, se è furbo, il 3 o il 4 Gennaio 2012 dice: "Tassa patrimoniale con i valori al 31/12/2011". E sappiamo che qui in Italia in fatto di furbizia non scherziano.
Oppure potrebbero dire domani: da ieri si paga la patrimoniale... anche questo un bell'esercizio da furbetti.

Poi passiamo al "quanto": chi paga? I patrimoni oltre il milione di Euro? A prezzi di mercato bastano 2, 3 immobili a Milano per andare oltre il milione di Euro.

Vediamo ora le categorie di patrimonio:

1. Immobili. Qui in teoria dovrebbe essere il problema minore: una tassa basata su.... su? Il valore catastale o il valore di mercato? Qui già cominciano i problemi, infatti i valori catastali sono valori spesso sottostimati della realtà, ma i valori di mercato andrebbero periziati. Problema ulteriore sarebbero le prime case: da tassare o no? Se è stato tolto l'ICI anche per i miliardari, perchè dovrebbe essere tassata la prima casa? Mistero.... Il valore di mercato andrebbe peritato e qui comincerebbero altri problemi: le perizie costano. Io ritengo probabile un'aliquota alta sui valori catastali, per tutti.

2. Quote sociali di società non quotate. Quanto vale un'impresa? E chi lo sa? Serve una perizia fatta da un esperto. Oltretutto una perizia molto costosa. Infatti possedere un'azienda significa avere un patrimonio. Peggio ancora se all'interno della società ci sono degli immobili: pagano in quanto immobili o in quanto patrimonio della società?

3. Barche, aerei e auto. Si, sono un patrimonio mobile. Se sono intestate a società estere, chi paga? Mica facile scovare i furbetti con le società a Panama!

4. Azioni quotate. In teoria facile, bastano i valori di borsa.

5. Soldi liquidi. Quelli all'estero chi li considera? Ricordiamoci che appena il governo provò a parlare di patrimoniale quest'estate, in una settimana uscirono 23 miliardi di Euro per la Svizzera!

Questi i valori.
Va considerato che secondo me servirebbero dai 400 ai 600 miliardi di Euro, per portare il debito pubblico sotto il 100% del PIL, ma d'altra parte tassare tutti i valori sopra sarebbe un'operazione possibile solo a un governo tecnico.
Quindi credo che alla fine si opterà o per un prelievo straordinario tipo Amato (8 per mille su tutti i depositi) oppure per la sola tassazione degli immobili, tralasciando tutto il resto.

Il tutto dipende ovviamente se ci arriviamo al 2012. Ma di questo parlerò i prossimi giorni, se l'Italia ancora non è fallita