23 gennaio 2012

Ridurre il debito pubblico


Uno dei grandi problemi economici italiani è, come sappiamo, il debito pubblico. Come ridurre il debito pubblico (un obbligo, come ha scritto qui William) nei prossimi anni?

Un aiuto inaspettato potrebbe arrivare dallo spread. Cerchiamo di capire perchè.

Supponiamo che lo stato un anno fa abbia emesso un titolo decennale che rende il 4%. Chi l'ha sottoscritto ha versato 100 euro e incassa ogni anno il 4%. Oggi, però, il mercato chiede un tasso più elevato (supponiamo il 6%) e questo implica, per chi vuole acquistare un titolo a lunga scadenza, che l'alternativa sia tra un titolo che rende il 6% e costa 100 e un titolo che rende il 4% e costa...meno di 100.

Per accettare un rendimento inferiore, chi investe deve pagare di meno il titolo che rende di meno.

Così succede che i titoli emessi in passato, dal cui valore dipende il famigerato spread, valgano 70, 80, 90 centesimi per ogni euro investito.

Se lo Stato comprasse titoli con un valore nominale di 100 euro (cioè titoli che alla scadenza danno diritto a incassare 100 euro) pagandoli il prezzo di mercato, supponiamo 80 euro, taglierebbe il debito pubblico di 20 euro, visto che alla scadenza lo Stato incasserebbe da se stesso 100 euro per un titolo pagato 80.

Lo spread, come detto, è d'aiuto: più alto è lo spread, minore è il valore dei titoli e maggiore, per chi li acquista, il guadagno in conto capitale.

Una soluzione semplice che nasconde un problema difficile: dove prendere i soldi per comprare il debito esistente?

Secondo Massimo Mucchetti (vedi qui) il governo ha un piano: cedere alla Cassa Depositi e Prestiti aziende pubbliche e patrimonio immobiliare in cambio di soldi che userebbe per comprare titoli del debito pubblico. A sua volta la Cassa DDPP si indebiterebbe, ma a condizioni migliori, visto che il suo rating è migliore del rating dello Stato.

Succederà? E soprattutto funzionerà?