Cosa sono e come funzionano gli studi di settore?
Gli studi di settore sono un metodo di accertamento sintetico che permette di ricostruire il reddito di un soggetto partendo dai dati che il soggetto stesso fornisce.
L'accertamento è "sintetico" in contrapposizione agli accertamenti "analitici", cioè quando si prendono tutte le fatture, una per una, insieme alla documentazione bancaria e si ricostruisce tutto,
Lo studio di settore viene quindi compilato in sede di dichiarazione dei redditi dai contribuenti (leggi dal commercialista in collaborazione con il contribuente) ed è composto dalle seguenti sezioni (prendiamo ad esempio quello dei meccanici, il modello UG31U):
Frontespizio
Quadro A - Personale: qui bisogna specificare i dipendenti e tutti i loro dati, ad es. le ore lavorate
Quadro B - Dati della sede: dimensioni, posizionamento geografico, Kw. consumati.
Quadro D - Tipologia di veicoli riparati, modalità organizzativa (officina indipendente, in franchising, ecc...), specializzazioni, attività collaterali, tipologia della clientela, servizi esterni, elementi specifici e servizi offerti (es. auto di cortesia).
Quadro E - Attrezzatura: qui bisogna dire che tipi e quante attrezzature ci sono. Sono riportati decine di attrezzature.
Quadro F - I dati contabili del reddito e dell'IVA
Quadro X - Le altre informazioni: apprendisti, rimaneze, ecc.
Quadro Z - Dati complementari: intermediario, ecc.
La raccolta dei dati dura un mese. Considerate che ad esempio per gli edili bisogna specificare il prezzo a mq. di tinteggiatura, i costi orari delle lavorazioni e simili. La compilazione e il calcolo prendono qualche ora.
Fatto ciò, il programma fornito dall'agenzia delle entrate (il Ge.Ri.Co. = gestione ricavi compensi) calcola tramite un'equazione ed espone il proprio risultato in base a tre parametri:
Congruità: in base ai dati inseriti il programma calcola se i ricavi inseriti sono adeguati. Se lo sono tutto ok, altrimenti propone un adeguamento al risultato dello studio. Farò un esempio poi di questo caso.
Coerenza: valuta il ricarico e altri indici.
Normalità: valuta se i dati inseriti sono normali o anormali.
Quindi un contribuente congruo, coerente e normale è un contribuente per il quale tutto è a posto. Se non è normale o coerente potrebbe essere controllato perché ha "taroccato " i dati degli studi di settore.
Veniamo ora al caso di non congruità.
Se ho guadagnato 20.000 euro di reddito annuo (il nostro meccanico) fatturando 100.000 euro, se Gerico calcola che non sono coerente, allora mi propone l'adeguamento al suo calcolo, poniamo 120.000 euro.
In pratica il mio reddito aumenterà di 20.000 Euro portandolo a 40.000 con conseguente aumento di IRE, IRAP e IVA.
Spiegato il funzionamento alcune considerazioni.
Detto in termini semplici, il programma dice che se ho un'officina al centro di Milano, di 200 mq. con 3 dipendenti, ecc. ecc., non posso guadagnare solo 20.000 Euro l'anno, quindi presume che io abbia evaso e mi aumenta il reddito fino a un livello congruo.
E' ovvio che per quanto gli studi di settore siano raffinati, non potranno mai essere personalizzati al singolo caso. Il problema è che fino ad ora sono stati usati in maniera massiccia e indiscriminata.
Poniamo che l'anno sia andato male e il nostro meccanico abbia veramente guadagnato solo 20.000 euro. E' onesto e sceglie di non adeguarsi ai calcoli di Gerico, utilizzando la frase che ho sentito centinaia di volte nel mio studio: "ma se non ho guadagnato, perché devo pagare le tasse?"
Bene, non si adegua e dopo 2 anni arriva un avviso di accertamento che in base ai calcoli di gerico gli rettifica i ricavi a 120.000 euro e il reddito a 40.000.
Dopo la sfuriata di prassi dal commercialista, cosa fare?
Il primo passo è andare a parlare con l'agenzia delle entrate. In genere si ottiene una riduzione, se si hanno dei motivi veramente validi (cavallette, alluvioni, furti, meteoriti sull'officina, esplosioni di centrali nucleari e simili) di circa il 10-30% dell'aumento. Se si accetta si paga (si chiama "adesione") e si chiude, altrimenti bisogna proporre un ricorso tributario davanti la commissione provinciale.
E qui cominciano i guai: in caso di ricorso si perde l'agevolazione delle sanzioni agevolate (si, arrivano anche le multe con l'accertamento), e il processo costa.
Indipendentemente dal merito, cioè se il nostro meccanico è onesto o ha rubato, affrontare un processo è lungo e costoso, e anche penoso se si è onesti. Inoltre bisogna in ogni caso versare 1/3 della cifra all'inizio del processo in I° grado (2/3 in II°), cifra che ci verrà restituita in caso di vittoria.
Temo di essere stato un poco lungo, ma l'argomento era molto ampio.
Se ci sono domande cercherò di rispondere in merito.