Il 2012 è l'anno della fine del mondo, secondo i Maya. Ma per chi pensa che si siano sbagliati, è l'anno di Monti e dei sacrifici. IMU, imposte varie, un pò di tagli... Come andrà a finire?
Si possono disegnare due scenari, uno pessimista e uno ottimista.
Lo scenario pessimista è da tragedia greca: gli italiani, travolti dalle imposte, diminuiranno fortemente i consumi e l'Italia finirà in una pesante recessione. Il PIL scenderà almeno del 2% e i conti pubblici saranno peggiori del previsto.
I mercati finanziari non gradiranno e chiederanno alti tassi di interesse per finanziare il nostro debito pubblico. Il peggioramento dei conti pubblici richiederà ulteriori sacrifici, come l'aumento dell'IVA, che deprimeranno i consumi e quindi il PIL. Si renderanno necessari ulteriori sacrifici, come in Grecia, senza apparenti vie d'uscita.
Lo scenario ottimista dice che dopo 3-6 mesi recessivi, l'economia migliorerà, i conti pubblici andranno bene, il PIL risalirà, i tassi scenderanno e non serviranno altri interventi sui conti pubblici.
La verità, forse, sta nel mezzo: a mio parere dobbiamo aspettarci un inizio d'anno difficile, con consumi e PIL in calo, ma, se si verificano alcune condizioni, i conti pubblici e il PIL potrebbero andare meglio del previsto.
Quali condizioni?
Serve collocare, in primo luogo, titoli di stato a tassi contenuti. E' possibile, come suggeriscono i collocamenti dei giorni scorsi, e in questo caso i conti pubblici tirerebbero il fiato. Se succederà, gran parte del merito sarà della BCE intervenuta per rendere liquide le banche.
Un altro beneficio per i conti pubblici potrebbe arrivare dalle misure anti-evasione: il governo non ha previsto per il 2012 alcun maggiore introito fiscale dovuto alla lotta evasione e quindi potrebbe esserci una sorpresa positiva per le casse dello Stato.
Altre risorse potranno arrivare dai tagli a talune spese, come quelle per la difesa, rinviati per mancanza di tempo.
Infine c'è la partita europea. In Francia sono previste elezioni e una sconfitta di Sarkozy potrebbe essere utile a cambiare le sfortunate politiche economiche europee, con effetti positivi sui tassi di interesse.
Monti deve fare i conti con la scelta avventata di Berlusconi, che, alla ricerca di un pò di credibilità, ha promesso di pareggiare i conti nel 2013. Obiettivo non necessario e troppo ambizioso. E' possibile accordarsi per una disciplina di bilancio meno ferrea, riducendo di conseguenza i sacrifici richiesti agli italiani.
Insomma il 2012 promette imposte, sacrifici e recessione, ma è anche possibile che alla fine sia meno peggio di quel che sembra: se le entrate saliranno più del previsto e si riuscirà a tagliare qualche spesa inutile, i sacrifici saranno attenuati e la recessione sarà meno severa.