Su La Stampa di oggi, l'economista Mario Deaglio, marito del ministro Fornero, racconta del tassista bolognese che, intervistato da un giornalista di Report, ha spiegato che lui evade tutto il possibile, almeno il 40% del reddito effettivo o forse anche il 60-70%.
Un atteggiamento che non lascia dubbi sull'esistenza di un'evasione diffusa e superiore alle aspettative e spinge Deaglio a scrivere: "nella posizione del tassista probabilmente si trova gran parte dell'artigianato e del piccolo commercio, all'incirca 3-4 milioni di lavoratori: sui loro redditi effettivi governi di ogni colore hanno, pressochè da sempre, chiuso bonariamente un occhio".
L'economista torinese aggiunge poi che la loro è un'"evasione difesiva", messa in atto per sostenere un tenore di vita che sentono sfuggire tra le mani. Subito dopo però osserva: "l'Italia non può andare avanti così: siamo davanti a una questione aritmetica prima che a una questione etica" perchè il debito pubblico è un problema e se non cambia meccanismi sociali come quelli legati all'evasione difensiva, l'Italia non troverà più chi le presti, a un tasso di interesse accettabile, le risorse finanziarie che le servono per far quadrare i conti".
Insomma, occorre affrontare di petto i guai italiani, a cominciare dall'evasione realizzando "una revisione realistica delle loro dichiarazioni dei redditi".
Non si può che essere d'accordo con quanto scrive Deaglio. Che tuttavia nel libro "Liberista? Liberale" del 1996 (ed. Donzelli) sembrava avere un'opinione diversa.
Ricordando una crisi simile all'attuale, nei primi anni '90, Deaglio osserva (pagina 90): "il mondo politico commise l'errore di ritenere valida un'immagine stereotipata del lavoro autonomo e in particolare del commerciante, come evasore tout court...istituì quindi la minimum tax, dal sapore..punitivo..Il governo mostrava di non credere che esistesse un rilevante numero di piccoli commercianti con redditi netti inferiori a un milione e mezzo al mese. Sbagliava e sbagliava duramente".
A sbagliarsi erano invece l'economista torinese e, soprattutto, chi per troppo tempo ha strizzato l'occhio agli evasori, evitando di chieder loro un atteggiamento un pò più responsabile e di pagare di più.