Martedì scorso Ballarò ha ospitato Maurizio Pallante, esperto di risparmio energetico da sempre legato al Movimento 5 Stelle e a Grillo che nel 2004 ha firmato la prefazione del suo libro Un futuro senza luce?.
Nel corso della trasmissione Pallante ha spiegato che la decrescita felice non riguarda il PIL ma il consumo di fonti energetiche non rinnovabili.
In Germania, ha detto Pallante, costruiscono case che consumato poca energia mentre noi sprechiamo l'energia.
Se adottassimo gli standard tedeschi, investendo per sostituire le finestre, isolare le pareti, cambiare le candaie e così via, il riscaldamento e il raffreddamento in estate costerebbero meno e in pochi anni potremmo ripagare l'investimento e godere di costi più bassi di gestione di case e uffici.
Se questa è la decrescita felice, ben venga. A dire il vero sembra più una crescita felice. Diminuirà, forse, il consumo di petrolio, metano e simili ma aumenteranno PIL e occupazione e con i soldi risparmiati gli italiani potranno, una volta ammortizzato l'investimento, far crescere i consumi.
Crescita che creerà reddito (PIL) e occupazione e forse farà salire anche i consumi delle risorse scarse che la (de)crescita felice vuol far diminuire.