Il governo ha aggiornato il DEF che sta per Documento di Economia e Finanza 2012. Ci sono alcuni spunti interessanti.
Intanto la crisi è peggiorata negli ultimi mesi. Ma questo forse lo sapevamo già. Così le previsioni del governo sui conti pubblici sono peggiorate: "nel 2012 l’indebitamento netto dovrebbe collocarsi al 2,6 per cento del PIL" contro una previsione dell'1,6%. In pratica mancano all'appello 15-16 miliardi.
Poi è interessante notare che la spesa per interessi si attesta a oltre il 5% del PIL per una cifra che supera gli 85 miliardi di euro, 100 nel 2015 per oltre il 6% del PIL.
Un'enormità che può aiutare a capire quanto sia importante lo spread: se potessimo ridurre il tasso di interesse mediamente pagato a chi possiede i titoli di stato fino a farlo scendere al 2,5%, potremmo risparmiare 50 miliardi l'anno, ben più di quanto gli italiani sborsano per pagare l'IMU, ma anche una cifra con la quale si potrebbe ridurre drasticamente e in poco tempo il debito pubblico.
C'è poi un'osservazione molto interessante sul lavoro: le varie riforme delle pensioni stanno rendendo più difficile trovare lavoro. La disoccupazione salirà ancora, nel 2013, superando l'11%. E la riforma Fornero produrrà effetti molto diluiti nel tempo: nel 2060 si spenderà per le pensioni il 14% del PIL contro il 16% attuale.
Gli investimenti stanno crollando: -8,3% nel 2012 con quelli in macchinari e attrezzature crollati di oltre il 10% perchè "gli investimenti in macchinari [sono] particolarmente sensibili alla congiuntura" e non dipendono, come qualche membro del governo racconta, dalle condizioni economiche in cui agiscono le imprese.
Insomma la crisi morde e il governo lo sa, anche se ogni tanto qualche suo membro sembra far finta di nulla.
Infine un dato curioso: nella tavola 8 tra le maggiori spese si indicano le missioni di pace (eufemismo) internazionale con uno stanziamento di 1 miliardo per il 2013. Nulla per gli anni 2014 e 2015. E' il segnale di svolta nella politica militare italiana? O è una dimenticanza voluta per abbellire le previsioni e lasciare la patata bollente al prossimo governo?