11 giugno 2011

Rubbia sul nucleare


Ieri Repubblica (vedi qui) ha intervistato Carlo Rubbia, celebre fisico italiano che ha vinto il premio Nobel per le sue ricerche sulla materia.

Rubbia spiega che l'energia nucleare costa poco perché i programmi nucleari sono da sempre finanziati dagli stati interessati a produrre armi nucleari. L'energia nucleare è, di conseguenza, una sorta di sottoprodotto dell'attività principale, la produzione di armi nucleari. Costruite le bombe, si prende il materiale nucleare, lo si tratta e poi lo si usa nelle centrali.

Il tutto ha costi elevatissimi, ma l'energia si vende a prezzi bassi perchè il grosso del lavoro lo fanno i militari, naturalmente con soldi pubblici. Da noi non succederebbe e sarebbe lo stato a pagare -senza motivo- i costi della produzione di energia nucleare che altrove finiscono nei bilanci della difesa.

Dove non esiste un programma militare, le centrali non si costruiscono o, comunque, non ci sono privati disposti a spendere soldi per centrali che producono energia dopo 15-20, un periodo troppo lungo per offrire certezze.
Come si fa, infatti, a prevedere quale sarà lo stato dell'arte tra 15 anni? Quanto costerà allora l'energia proveniente da altre fonti? Si inventeranno nuovi modi di produrre energia? E scenderà il prezzo delle energie pulite?
Nessuno lo sa e nessuno vuole correre il rischio di investire almeno 5 miliardi in una centrale che produrrà energia tra 15 anni. Perchè tra 15 anni potrebbe non essere più conveniente produrre energia dall'atomo.

Invece è certo che le centrali nucleari e i processi di trasformazione e gestione del combustibile nucleare e delle scorie oltre a essere molto costosi non offrono alcuna garanzia di sicurezza.

Rubbia invece propone di seguire altre vie, come un maggior sfruttamento dell'energia geotermica, da cui si potrebbe ricavare, in Italia, la stessa quantità di energia offerta da 4 centrali nucleari, però con costi e tempi decisamente inferiori.
Appaiono dunque poco sensate le opinioni di chi, come Battaglia, vuole il nucleare solo perchè l'energia prodotta dalle centrali costa meno. Il costo non tiene conto di alcune variabili importanti: la spesa pubblica, l'evoluzione futura delle tecnologie e dei prezzi.