12 giugno 2011

L'assurda valutazione dei bond di Santander

In Spagna esiste da tempo un sistema politico quasi federale. Le regioni godono di ampie autonomie, concesse per contrastare le forze autonomiste. L'altro lato della medaglia è che le regioni si indebitano e usano metodi fantasiosi per continuare a farlo, sfuggendo ai tagli imposti da Zapatero e dagli organismi internazionali.

Si è scoperto ad esempio che qualche regione continua a spendere, e chiede alle imprese di rinviare nel tempo l'emissione delle fatture, per far sembrare la situazione delle finanza pubblica migliore.

La conseguenza è che i mercati iniziano a non fidarsi più neppure delle banche all'apparenza tranquille. Santander ha collocato dei bond per 1,46 miliardi, vendendone solo la metà, nonostante l'agenzia di rating avesse classificato i titoli con una tripla A e nonostante un rendimento superiore al 4,5%.

Ibond sono in buona parte garantiti da crediti di Santander verso gli enti locali spagnoli. Hanno una tripla A, ma non vale nulla, è contraddittoria visto che i bond hanno una garanzia debole.

Un brutto segno, sia perchè si dimostra ancora una volta l'inaffidabilità delle agenzie di rating, sia perchè la notizia, non ufficiale, è il segnale che la crisi finanziaria è tutt'altro che superata e potrebbero esserci spiacevoli sorprese.

La buona notizia è che il consorzio di banche che si occupava di assistere Santander, coprirà la somma mancante e quindi Santander può dormire sonni un pò più tranquilli.