07 giugno 2011

Ripresa nordista

Sono molto interessanti i dati dell'Istat sulla crescita dell'economia nel 2010.

Il PIL del 2010 è salito del 1,3% in Italia, ma non in modo uniforme. Al nord ovest del 1,7%, del 2,1% nel nord est, dell'1,2% al centro e dello 0,2% al sud.

Dunque l'Italia, nonostante tutto, ha ripreso a crescere, ma il sud è fermo.

Come si spiega?

La suddivisione per settori dice che il risultato si deve quasi esclusivamente all'industria che ha ripreso a crescere, trainata soprattutto dalle esportazioni. I tedeschi, ma non solo loro, hanno ripreso a crescere in modo sostenuto e ne hanno risentito le regioni industriali, che vendono i loro prodotti alle industrie o ai consumatori stranieri.

Il peso dell'industria è decisamente inferiore al sud, come testimonia anche l'immagine che riporta la classifica delle città in base alla capitalizzazione di borsa.
Al sud invece ha fatto bene l'agricoltura, che però pesa poco sulla crescita del prodotto, mentre il terziario è rimasto fermo e le costruzioni hanno fatto registrare un calo.

Se fosse per l'industria il nostro PIL sarebbe cresciuto almeno di un 3%, ma c'è il pessimo andamento delle costruzioni e un'economia ferma nel terziario e nella domanda interna. Un altro triste riflesso della mancanza di una politica economica e, in particolare, della politica industriale del governo in carica.