Chi segue le notizie sportive in questi giorni avrà letto molte critiche nei confronti dell'indonesiano Thohir, che qualche mese fa ha acquistato il 70% dell'Inter.
Tra i critici c'è anche Fabio Capello, ex calciatore di successo, e allenatore ancora più di successo. Uno che ha vinto molto e ha anche studi da manager che risalgono all'epoca in cui lavorava per il gruppo di Berlusconi prima di diventare l'allenatore del Milan.
Studi forse serviti a poco, visto le critiche poco sensate a Thohir.
Cerchiamo di ricapitolare: la scorsa primavera inizia una lunga trattativa tra Moratti, presidente nerazzurro, e l'indonesiano Thohir, proprietario di un grande gruppo imprenditoriale indonesiano.
Non si sa bene perchè Thohir abbia comprato l'Inter, ma si sa che Moratti è stato spinto a venderla perchè una parte dei debiti della società erano garantiti da beni personali. O vendi la società o ti vendiamo i beni dati in garanzia, devono avergli detto le banche creditrici, e lui alla fine ha ceduto.
Thohir ha comprato una società molto indebitata e ha spiegato, forte delle relazioni dei suoi consulenti, che occorre tagliare e rimettere a posto i conti. Conti in forte rosso: l'ultimo bilancio s'è chiuso con una perdita di 80 milioni.
Tanti soldi, se si pensa che la Juventus senza considerare gli introiti della Champions League, incassa poco più di 200 milioni.
Thohir dunque vuole arrivare al pareggio di bilancio o almeno vuole ridurre fortemente le perdite. Com'è possibile che investa decine di milioni per acquistare, nel mercato di riparazione di gennaio, giocatori che potrebbero riportare l'Inter tra le prime?
O sceglie di mettere a posto i conti o acquista giocatori costosi. Non c'è una terza via, ma a molti questo pare quasi offensivo, come se un presidente non potesse fare altro che spendere milioni per coprire le spese eccessive della propria squadra.
E' triste che i tifosi continuino a volere presidenti ricchi che versano milioni nelle casse della società, non capendo -tra l'altro- che è poco sportivo giocare con un "aiutino" economico, una perdita da coprire enorme, pari al bilancio di una media società di calcio italiana.
Ma è ancora più triste che sia Capello a lamentarsi delle scelte di Thohir: sono scelte chiare e economicamente responsabili, che un allenatore famoso con un passato e un presente di tutto rispetto dovrebbe comprendere e magari auspicare perchè un calcio sostenibile ha un futuro migliore di un calcio drogato da troppi soldi che oggi ci sono e domani forse no.