L'amico Romeo si pone e mi pone una domanda: come affrontare la bufala, cara a chi vorrebbe l'uscita dall'euro, considerandolo responsabile di tutti i problemi economici, secondo cui l'introduzione dell'euro avrebbe portato al raddoppio dei prezzi?
Ci sono diverse prospettive da cui affrontare la bufala.
Prima di tutto ci sono le statistiche, che raccontano di aumenti in alcuni settori, ma non di prezzi raddoppiati. Chi studia i dati cerca di spiegare l'aumento dei prezzi come effetto della somma e dell'interazione tra diverse cause (si veda ad esempio questo studio della Banca d'Italia).
L'introduzione dell'euro è una delle cause dell'aumento dei prezzi. Non è la sola e non pare che i prezzi siano raddoppiati per effetto del passaggio all'euro.
Un complottista però potrebbe sostenere che i dati sono stati manipolati per non raccontare una scomoda verità. Per cui supponiamo per assurdo che i prezzi siano raddoppiati. Quali sarebbero le conseguenze?
Se i prezzi fossero raddoppiati, le prove non mancherebbero. Molte persone e tutte le imprese conservano a fini fiscali un'infinità di scontrini, ricevute, fatture. Una marea di dati con i quali sarebbe facilissimo dimostrare il raddoppio dei prezzi (in media).
E proprio questa enorme quantità di dati suggerisce che non è così facile aumentare i prezzi senza una valida ragione. Perché chi subisce l'aumento se ne accorge e reagisce. L'impresa cambia il fornitore, il consumatore cerca il negozio più conveniente, e soprattutto riduce la spesa.
Per ogni 100 euro guadagnati, il consumatore medio ne spende più di 90, ovvero ne risparmia meno di 10. Un raddoppio dei prezzi si accompagnerebbe per milioni di lavoratori dipendenti e pensionati, a un crollo del tasso di risparmio, e a un calo consistente della domanda.
Se i prezzi fossero raddoppiati, le statistiche avrebbero segnalato un calo elevato della domanda di molti beni. Non potendo tagliare più di tanto la spesa di beni di prima necessità, gli italiani avrebbero smesso di comprare beni non strettamente necessari.
Avrebbero rinunciato alle vacanze o all'acquisto di un nuovo televisore o di una nuova automobile, con effetti a cascata su altri settori: il calo della produzione di alcuni settori industriali provoca il calo della domanda e quindi della produzione di energia, di prodotti della siderurgia o di aziende chimiche nonchè di molti altri settori.
Se le statistiche fossero inventate, poi, dovrebbero essere coerenti: non è possibile che diminuisca la produzione di automobili senza che si registri un calo della produzione delle imprese fornitrici e dei fornitori di queste ultime. L'analisi dei dati, se fossero inventati, rivelerebbe anomalie capaci di far sospettare che qualcosa non va.
Non pochi studiano l'andamento dell'economia, a volte allo scopo di guadagnarci. Pensiamo ai molti interessi di chi investe in borsa: sapere se la domanda di un certo bene sta aumentando o diminuendo può essere fondamentale per orientare gli investimenti. Un calo molto forte della produzione di un certo bene, anche se nascosto da statistiche false, porterebbe gli investitori a cedere le azioni delle imprese interessate, oppure comporterebbe un forte calo delle entrate fiscali legate alla produzione e al consumo di tale bene
Insomma, un raddoppio dei prezzi generato dall'introduzione dell'euro si può escludere perchè avrebbe fatto crollare la domanda di molti beni, cosa di cui non c'è traccia nelle statistiche, e prodotto una serie di effetti impossibili da nascondere.
Se le statistiche fossero false, non sarebbe difficile dimostrarlo: fatti e dati sarebbero incoerenti con la verità ufficiale.