18 settembre 2013

Fassina

Stefano Fassina è considerato uno dei principali esperti di economia del PD, e come tale nel governo Letta fa il viceministro all'economia.

A fine agosto mentre il PDL spingeva per l'abolizione dell'IMU, Fassina ha scritto sull'Huffington Post (vedi qui)  che l'aumento dell'IVA previsto per il 1 ottobre era inevitabile. Colpa della "vittoria" del PdL sull'Imu.

Tre settimane dopo pare aver cambiato idea. Al meeting di Confesercenti, Fassina dice "se dovessi scegliere eviterei l'aumento dell'IVA" perché "avrebbe effetti molto negativi. Peserebbe molto sulla domanda interna con effetti recessivi molto pesanti". Un'affermazione che non può che far piacere a chi pensa, come il sottoscritto, che in economia le politiche attente all'andamento della domanda siano molto più efficaci di quelle che preferiscono concentrarsi sull'offerta.

Ma viene da chiedersi: come mai solo adesso Fassina scopre l'importanza della domanda? Forse dopo aver preso una laurea alla prestigiosissima università che ha laureato Mario Monti e dato lavoro a un economista come Giavazzi, e dopo aver fatto il consulente del FMI, Fassina s'è messo davvero a cercare di capire qualcosa di economia?