Se Berlusconi fosse un semplice italiano allergico alla giustizia che s'è impegnato in politica per difendersi dai processi, l'Italia forse sarebbe fallita nel 2011 e oggi il governo Letta se la passerebbe molto male.
Ma Silvio Berlusconi è anche un importante imprenditore con molti interessi economici. Un patrimonio di qualche miliardo di euro e cinque figli interessati a incassare dividendi.
Quando lo spread è salito alle stelle, nell'autunno di due anni fa, Berlusconi s'è dimesso. Non a causa dello spread, ma dopo che Ennio Doris gli ha spiegato che il suo patrimonio era a rischio.
Gli interessi privati hanno avuto la meglio rispetto agli interessi degli italiani, che hanno pagato l'impennata dello spread con un calo del PIL del 4-5% e centinaia di migliaia di posti di lavoro in meno.
E, a quanto pare, sta succedendo qualcosa di simile in questi giorni. Berlusconi ormai è un condannato in via definitiva, destinato a uscire dal Senato, per effetto dell'interdizione dai pubblici uffici e della legge Severino.
Succederà, prima o poi, ma lui come sempre non si vuole arrendere e cerca un modo di farla franca. E' pronto a mandare a casa Letta e il suo governo, ma.....
E qui rientrano in gioco gli interessi personali. La riunione dei vertici del PDL, un paio di domeniche fa, ha sancito la voglia di far cadere il governo. Il giorno dopo la borsa è crollata e soprattutto il titolo Mediaset ha perso il 6% in poche ore.
Berlusconi ha capito e ha ammorbidito la sua posizione, salvo tornare alla carica nei giorni scorsi. Ha preparato un discorso da mostrare in tv e dare l'addio al governo Letta, ma poi ha di nuovo frenato.
Come mai? La borsa di Milano ha di nuovo penalizzato il titolo Mediaset e Giorgio Napolitano ha fatto sapere che si aspetta che Berlusconi non violi i patti, facendo cadere il governo. Ma questa non è la vera ragione della frenata dell'uomo di Arcore.
Sarebbero stati infatti i pubblicitari a spiegare a Berlusconi che è meglio se non fa cadere il governo. Ne va della fiducia degli italiani, della possibile crescita dell'economia e degli investimenti pubblicitari, che saliranno se l'economia italiana dovesse ricominciare a crescere.
Ancora una volta gli interessi privati economici di Berlusconi hanno la meglio sugli interessi degli italiani e pure su quelli giudiziari. Almeno per ora