Perché i politici italiani sono, con poche eccezioni, disposti a incassare somme rilevanti dal Parlamento o dalle Regioni, pur sapendo che ciò attira critiche potenti e fa perdere consensi?
La risposta banale potrebbe essere che a loro fa comodo "pagarsi" bene, assicurarsi un futuro felice non sapendo se dopo qualche anno saranno rieletti o dovranno cambiare mestiere.
E si potrebbe anche affermare che in alcuni casi pagare bene i politici è una scelta giusta: è vero se si pretende che i politici facciano scelte importanti o se non si vuole correre il rischio che persone qualificate preferiscano svolgere un altro mestiere, attratte da guadagni migliori, oppure se non si vuole rischiare che si facciano corrompere.
Ma forse c'è una risposta un pò diversa: i politici eletti, o almeno gran parte di loro, hanno sviluppato un forte senso di superiorità. Pensano di essere diversi dal cittadino comune e anche dai loro colleghi che alle elezioni non hanno avuto successo, ritengono di conoscere la soluzione ai problemi, pensano che i cittadini abbiano riconosciuto, con il voto, tale capacità e superiorità e per questo pensano sia giusto attribuirsi uno stipendio elevato, a dispetto di critiche.