14 giugno 2013

I vantaggi della crisi per i tedeschi



L'austerity che sta affossando molte economie europee è sponsorizzata, come sappiamo, dal governo tedesco, all'interno del quale la componente liberale, più conservatrice, spiega ai propri elettori che è inopportuno aiutare gli altri paesi europei, perché significa far pagare ai tedeschi le altrui inefficienze.

Ci sono due vantaggi che sfuggono ai conservatori tedeschi, vantaggi che hanno fatto risparmiare almeno 65-80 miliardi alla più forte economia europea, secondo le stime degli stessi tedeschi.

Il primo vantaggio deriva dal calo dei tassi voluto dalla BCE per affrontare la crisi economica, tentare di rilanciare il credito bancario, aiutare le banche in difficoltà. Oggi i tassi della BCE sono molto bassi, inferiori a quelli pre-crisi e questo si traduce in un beneficio, a parità di altre condizioni, per lo stato e le imprese tedeschi che si indebitano.

Il secondo vantggio consiste in un ulteriore calo dei tassi per i tedeschi provocato dalle difficoltà delle altre economie. Se gli investitori non hanno motivo di portare i loro soldi in Francia, Spagna, Italia dove per colpa della crisi le occasioni di investimento redditizio scarseggiano, scglieranno di investire nelle imprese tedesche.

Se lo spread sale alle stelle e diventa rischioso acquistare titoli di stato italiani o spagnoli, chi dispone di capitali e vuole un guadagno modesto ma sicuro, comprerà i  titoli di stato tedeschi, facendone scendere i tassi.

A questi vantaggi se ne aggiungono certamente altri, come la selezione delle imprese: nei paesi più deboli molte imprese chiudono i battenti, con ulteriori vantaggi per i concorrenti più forti.