25 maggio 2012

L'irrefrenabile voglia di uscire dall'euro

Nelle ultime settimane molti invocano l'uscita dall'euro e il ritorno alla lira o la creazione di un euro di serie B, destinato ai paesi meno competitivi. Un'idea che sembra basarsi sulla speranza di risolvere i problemi economici con il ritorno a una moneta svalutabile rispetto alle monete forti.

I guai della nostra economia si risolverebbero se potessimo tornare alla lira?

Facciamo un piccolo esercizio: andare sul sito dell'Audi e cercate l'auto più piccola, la A1. Il modello più conveniente, con un motore 1,2 litri, costa oltre 17.000 euro, oltre 5.500 euro in più di una Punto. L'Audi costa, in altri termini, circa il 50% in più di una Punto.

Possiamo pensare che una svalutazione aiuterebbe le imprese italiane a vendere più prodotti in Germania, se, inoltre, dai confronti internazionali il costo del lavoro italiano è decisamente meno caro di quello tedesco (come risulta ad esempio qui: http://www.assolombarda.it/fs/2008411165754_185.pdf )?

Come pensare che la possibilità di svalutare aiuterebbe di certo la Grecia dove i salari minimi non raggiungono i 600 euro mensili, contro una cifra almeno tripla di un operaio tedesco?

Le esportazioni, poi, sono cresciute dell'11% nel 2010 e del 5,6% nel 2011e le esportazioni "pesano" sul PIL molto meno dei consumi: un aumento dei consumi dell'1% ha lo stesso effetto sul PIL si un aumento di quasi del 3% delle esportazioni. Possiamo immaginare un PIL che aumenta supponiamo del 2% all'anno solo per effetto dell'aumento delle esportazioni (del 6% all'anno)? E infine possiamo credere che l'uscita dall'euro non avrebbe altro effetto se non quello di mettere il turbo alle esportazioni italiane?

Di sicuro se tornassimo alla lira lo spread salirebbe: chi sottoscrive i titoli di stato italiani chiederebbe un tasso più elevato per far fronte alla probabile svalutazione della moneta: se si svaluta del 2% all'anno, lo spread salirebbe almeno di 200 punti, con effetti disastrosi sui conti pubblici e sulla disponibilità e il costo del credito per famiglie e imprese.


Perchè allora uscire dall'euro? Forse per poter sperare di far salire le esportazioni a tassi cinesi e illudersi che in questo modo i problemi dell'economia si risolveranno?

Torniamo alla differenza di prezzo tra l'Audi A1 e la Fiat Punto: perchè un'auto si vende a un prezzo più elevato dell'altra? Se il prezzo fosse la sola determinante delle scelte dei consumatori, l'Audi non si venderebbe e chi svaluta costantemente la propria moneta vedrebbe crescere piùrapidamente la propria economia. Ma così non succede. L'Audi si vende a un prezzo superiore a altre auto e il prezzo (come la svalutazione della moneta) non è tutto: chi invoca il ritorno alla lira sottovaluta le conseguenze della sua proposta o forse cerca un modo per sfogare le frustrazioni, comprensibili dopo anni di crisi economica. Solo così si spiega l'irrefrenabile desiderio di uscire dall'euro.