03 maggio 2012
Il circolo vizioso
Oggi vi parlerò di un circolo vizioso tra banche e aziende (piccole) unico e peculiare dell'Italia.
Tutti sanno delle lungaggini dei pagamenti in Italia, infatti se in Europa la norma è il bonifico bancario a 30 giorni, in Italia ci siamo inventati di tutto: ricevute bancarie, sconti e simili. Oggi vi voglio parlare di quando il meccanismo si inceppa.
Visto che i pagamenti tra aziende possono arrivare anche a 180 giorni e la liquidità serve subito, le banche consentono di "scontare" oggi fatture che saranno pagate domani.
questo è il meccanismo
Io emetto il 30/04/12 una fattura al mio cliente per € 10.000 + iva = 12.100. Il mio cliente mi dice che la pagherà tra 4 mesi, il 31/08/12. Io mi sono accordato con la mia banca che mi ha concesso un "castelletto anticipi". Il castelletto è l'importo massimo di fatture che posso scontare in banca. Per un'azienda con 300.000 € di fatturato può essere ad esempio di 40.000 €. Ultimamente i rubinetti si sono chiusi e le banche per concedere lo sconto chiedono garanzie, come titoli.
Quindi io oggi porto la mia fattura in banca e la banca mi accredita sul mio c/c 10.000 € (al netto dell'iva). Il 31/08 il mio cliente mi bonifica 12.100 €, contemporaneamente la banca mi addebita 10.000 € e a me sul conto rimane solo l'iva (2.100 €).
La percentuale di sconto può essere anche diversa: io ho fatto un esempio al 100%, ma spesso le banche anticipano il 70% dell'imponibile.
E' chiaro che in una situazione normale tale meccanismo è molto comodo, a parte gli interessi passivi che si pagano sullo sconto (la banca ci ANTICIPA il bonifico).
Cosa succede se il nostro cliente ci chiama e ci dice di non poterci pagare? Oppure come avviene ultimamente non ci paga e basta?
Il 31/08 la banca ci riaddebita comunque i 10.000 € ma questo può diventare un grossissimo problema se io sono al limite del fido: la banca potrebbe rifiutarsi di pagare assegni e potrei finire protestato (e anche fallito!)
Quindi cosa fanno alcuni imprenditori?
Portano un'altra fattura in banca di pari importo per coprire l'insoluto. Spesso queste fatture sono fasulle e qui cominciano i problemi. Infatti le banche fanno controlli se si insospettiscono con visure in Camera di commercio, ma se io sono furbo farò una visura di un'azienda grossa fuori zona o compiacente (con cui sono d'accordo).
Quindi in pratica io finisco ad essere perennemente a debito con la banca, portando di continuo fatture false allo sconto. Questo però a un certo punto finisce, perché ogni fattura insoluta peggiora il mio rating e a un certo punto la banca rifiuterà di fare altri sconti. Quindi tutte le fatture false saranno addebitate e l'azienda salta.
Nella mia carriera professionale non ho visto nessuna azienda che sia riuscita a risanarsi dopo che è entrata in questo meccanismo.
La soluzione (ovvia) è quella di imporre per legge un limite di 60 giorni ai pagamenti, eliminare assegni bancari, sconti e ricevute bancarie, ma attualmente questa è fantasia, in un paese dove la media dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni è oltre i 4 mesi...