
Io vorrei far notare che il tema delle liberalizzazioni è uno di quelli su cui l'ideologia la fa da padrona. L'economia in fin dei conti è una disciplina assai "pratica". Si possono elaborare tutte le teorie che vogliamo e possiamo invocarne l'applicazione, ma poi dobbiamo fare i conti con una realtà fatta di imprese, di consumatori, di aspettative, bilanci, scelte vere e concrete.
Quando si ignorano i dati e si sostiene una teoria a prescindere dalla realtà, l'ideologia prende il sopravvento sull'economia.
Appare per questo strano l'atteggiamento del governo che pensa a rendere più facile la creazione di imprese quando le imprese, quelle vere e vive da anni, rischiano di chiudere, devono fare i conti con una domanda che è diminuita anche più del 30% in poco più di un anno, hanno problemi di bilancio, di finanza, ecc.
La domanda è debole e il governo pensa all'offerta di beni e servizi. Un atteggiamento che dice chiaramente che tra l'economia e l'ideologia, Tremonti e Berlusconi preferiscono quest'ultima.