Il 30 aprile s'è tenuta l'assemblea degli azionisti della Carige, la Cassa di Risparmio di Genova. Tra i partecipanti c'è un signoraggista, Marco Saba, come riporta il verbale dell'assemblea, noto per le tesi signoraggiste e gratuiti insulti (anche al sottoscritto).
Su delega della signora La Banca, proprietaria di una sola azione (che vale meno di 50 centesimi di euro), Saba ha spiegato: il mio intervento riguarda la legalità del bilancio della Carige perchè le banche, a suo parere, oltre a intermediare capitali, "creano denaro" quando "prestano o investono", con la conseguenza che i crediti verso la clientela per oltre 25 miliardi di euro dovrebbero considerarsi ricavi.
I conti della banca andrebbero corretti, per Saba. Si passerebbe da circa 2,5 miliardi di perdite a oltre 22 miliardi di utile, oltre 7 euro per ogni azione.
Così racconta il verbale dell'assemblea (grazie a Marco M. per averlo scovato). Qualche considerazione.
Esiste davvero qualcuno che crede alle sciocchezze che scrive. Ma ci crede solo lui. Infatti un'azione di Carige continua a valere poche decine di centesimi, mentre varrebbe molte decine di euro se producesse molti euro di utili.
Anche perchè un dubbio è legittimo: l'autore di questa perla di saggezza economica sostiene che le banche svolgono attività di intermediazione e creano denaro. Come fa a dire che tutti i 25 miliardi di euro prestati alla clientela sono denaro creato e non, invece, il frutto dell'intermediazione della banca?