In vista delle elezioni un pò tutti i partiti presentano i programmi. E il Movimento 5 Stelle, il partito che fa capo a Beppe Grillo, presenta il suo. O meglio presenta un'agenda in 16 punti. Eccoli:
1 - Legge anticorruzione
2 - Reddito di cittadinanza
3 - Abolizione dei contributi pubblici ai partiti (retroattivi da queste elezioni)
4 - Abolizione immediata dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali
5 - Introduzione del referendum propositivo e senza quorum
6 - Referendum sulla permanenza nell'euro
7 - Obbligatorietà della discussione di ogni legge di iniziativa popolare in Parlamento con voto palese
8 - Una sola rete televisiva pubblica, senza pubblicità, indipendente dai partiti
9 - Elezione diretta dei candidati alla Camera o al Senato
10 - Istituzione di un politometro per la verifica di arricchimenti illeciti da parte della classe politica negli ultimi vent'anni
11 - Massimo di due mandati elettivi
12 - Legge sul conflitto di interesse
13 - Misure immediate per il rilancio della piccola e media impresa sul modello francese
14 - Ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica con tagli alle Grandi Opere Inutili come la Tav
15 - Informatizzazione e semplificazione dello Stato
16 - Accesso gratuito alla Rete per cittadinanza
Ci sono almeno tre punti che segnalano il populismo del movimento: il reddito di cittadinanza, il referendum sulla permanenza nell'euro e l'accesso alla rete gratuito. Proposte destinate a restare sulla carta, soprattutto se non si spiega con quali fondi si pensa di pagare i costi.
Poi ci sono numerosi punti che riguardano quasi esclusivamente il mondo della politica e il funzionamento delle istituzioni. I politici secondo Grillo, andrebbero eletti direttamente (proposta 9), dovrebbero essere controllati (proposta 10) e sanzionati se corrotti (proposta 1), gli si dovrebbe tagliare i soldi (proposta 3 e, indirettamente, la 4), dovrebbero fare ciò che vuole l'elettore (proposte 5 e 7), non dovrebbero restare per più di due mandati (proposta 11) e ovviamente dovrebbe essere impedito a Berlusconi di fare politica (proposta 12).
Questo è il cuore della ricetta di Grillo, tanto importante da occupare 9 proposte su 16: cambiare la politica.
E l'economia?
Non si parla di lavoro, di pensioni, di sviluppo, di debito pubblico, di spread. Si propone solo di rilanciare la piccola e media impresa, argomento caro di solito alla destra, e di informatizzare e semplificare lo Stato, vietando la TAV e eliminando i tagli a scuola e sanità.
Davvero molto poco, ragionier Grillo.