Monti
è riuscito ad aumentare le tasse, ma non a ridurre i costi della politica e
della burocrazia. Quindi soldi per lo sviluppo
non ce ne sono e pare improbabile che l'Europa voglia stamparne (come invece
fanno gli anglo-americani).
Grillo parla di democrazia
diretta e dice di voler andare in Parlamento.
Benissimo, ma chiunque può essere corrotto dal potere, perciò la prima
cosa che dovrebbe proporre è un meccanismo che difenda i
cittadini dalle caste e dalle cricche. Purtroppo anche nel programma di Grillo non è previsto
un meccanismo che consenta "controlli sicuri" e che consenta pure di mandare
subito a casa il politico che avesse perduto la fiducia della gente (via
referendum e senza giudici di mezzo).
Ogni tanto qualcuno parla di “nuovo modello di sviluppo”, un’ottima idea, anche quando proviene da gente assai strana e assai poco di mio gusto. Però nessuno entra nei dettagli e non si discute mai di come finanziarlo. Come detto si è condizionati dal dogma della “quadratura di bilancio” e non disposti a reperire fondi tagliando i costi della politica. Naturalmente tutti parlano di ridurre l'evasione, ma in ogni caso servirà tempo mentre i soldi servirebbero subito.
Proviamo allora a vedere il problema
da un’ottica diversa.
Supponiamo che un “viaggiatore
del tempo” ritorni nel passato e che combini dei casini tali da far sparire il
gioco del pallone dalle nostre attuali abitudini. Sparirebbe una “casta” di
straricchi giovinastri, ma è fuor di dubbio che il Pil d’oggidì sarebbe più
basso e che i disoccupati sarebbero più numerosi. Supponiamo ora che Monti
faccia un viaggio in un “universo parallelo” dove il casino non sia successo e
che venga perciò a saper che il “calcio” potrebbe venir buono per “rilanciare lo
sviluppo”. Non credete che chiederebbe un po’ di soldi all’amico Draghi per
poter mettere in moto il meccanismo calcistico? Stampar soldi per mettere al
lavoro chi si sta grattando la pancia è un po’ diverso dallo stampar soldi
affinché i soliti noti se ne riempiano le tasche!
Convince anche voi la storia fantascientifica? Beh, ma allora perché non stampar soldi per pulire boschi e fiumi e, per giunta, risparmiare i danni delle alluvioni? E mettere in sicurezza il territorio da frane e terremoti? E che dire dell’assistenza agli anziani? E la ricerca? E la medicina? E l'istruzione? E il turismo? E restaurare le vecchie opere d'arte? O meglio, farne delle nuove? Eccetera eccetera? Così facendo si potrebbe assicurare tutti dalla disoccupazione perchè le occasioni di lavoro sarebbero così abbondanti da rendere la disoccupazione un caso raro! Mica siamo in crisi per mancanza di "roba". Di "roba" ne abbiamo tanta (o potremmo fabbricarne tanta) da non sapere dove metterla: siamo in crisi di sovrapproduzione, cioè siamo in crisi per imbecillità (energia a parte, ma questo richiede un discorso specifico). Naturalmente non possiamo mica riconquistare i mercati che ci sono stati sottratti dai cinesi grazie ai loro bassi salari, dobbiamo spostarci in altri settori (così come fecero gli altri europei quando eravamo noi italiani a fare i cinesi). E' però vero che dipendere totalmente dall'estero è assai pericoloso perciò qualche "dfazietto" non guasterebbe.Forse qualcuno dirà che per il gioco del pallone si può essere sicuri visto che oggi lo si gioca. Beh, sicuri-sicuri non direi, perché il gioco del pallone si inserì pian piano nel nostro tessuto economico e non è detto che sempre si possa fare in anni ciò che richiese decenni. Si può però dire che il problema è solo “organizzativo” ma, attenzione, questo vale anche per tutte le altre buone cose che potrebbero costituire “un nuovo modello di sviluppo”: perché allora non provarci?.
Certo si tratterebbe di far debiti, ma sarebbero debiti che dovrebbero rendere più di quel che costano. Se così fosse non sarebbero pesi che si aggiungono a quelli che già gravano sulle spalle dei nostri figli, anzi, se ci fosse un “margine”, questo compenserebbe almeno in parte i vecchi pesi dovuti alle nostre ruberie e stupidaggini. Si ricordi poi che ciò che oggi consumiamo non proviene dal futuro, è oggi che viene prodotto. Non è che godendo oggi del nostro lavoro, sempre si danneggino i nostri figli. E’ vero che i nostri figli dovranno pagare gli interessi dei nostri debiti, ma alcuni erediteranno pure il credito che non fosse finito in mani forestiere mentre tutti godranno degli eventuali benefici dei nostri investimenti.
Convince anche voi la storia fantascientifica? Beh, ma allora perché non stampar soldi per pulire boschi e fiumi e, per giunta, risparmiare i danni delle alluvioni? E mettere in sicurezza il territorio da frane e terremoti? E che dire dell’assistenza agli anziani? E la ricerca? E la medicina? E l'istruzione? E il turismo? E restaurare le vecchie opere d'arte? O meglio, farne delle nuove? Eccetera eccetera? Così facendo si potrebbe assicurare tutti dalla disoccupazione perchè le occasioni di lavoro sarebbero così abbondanti da rendere la disoccupazione un caso raro! Mica siamo in crisi per mancanza di "roba". Di "roba" ne abbiamo tanta (o potremmo fabbricarne tanta) da non sapere dove metterla: siamo in crisi di sovrapproduzione, cioè siamo in crisi per imbecillità (energia a parte, ma questo richiede un discorso specifico). Naturalmente non possiamo mica riconquistare i mercati che ci sono stati sottratti dai cinesi grazie ai loro bassi salari, dobbiamo spostarci in altri settori (così come fecero gli altri europei quando eravamo noi italiani a fare i cinesi). E' però vero che dipendere totalmente dall'estero è assai pericoloso perciò qualche "dfazietto" non guasterebbe.Forse qualcuno dirà che per il gioco del pallone si può essere sicuri visto che oggi lo si gioca. Beh, sicuri-sicuri non direi, perché il gioco del pallone si inserì pian piano nel nostro tessuto economico e non è detto che sempre si possa fare in anni ciò che richiese decenni. Si può però dire che il problema è solo “organizzativo” ma, attenzione, questo vale anche per tutte le altre buone cose che potrebbero costituire “un nuovo modello di sviluppo”: perché allora non provarci?.
Certo si tratterebbe di far debiti, ma sarebbero debiti che dovrebbero rendere più di quel che costano. Se così fosse non sarebbero pesi che si aggiungono a quelli che già gravano sulle spalle dei nostri figli, anzi, se ci fosse un “margine”, questo compenserebbe almeno in parte i vecchi pesi dovuti alle nostre ruberie e stupidaggini. Si ricordi poi che ciò che oggi consumiamo non proviene dal futuro, è oggi che viene prodotto. Non è che godendo oggi del nostro lavoro, sempre si danneggino i nostri figli. E’ vero che i nostri figli dovranno pagare gli interessi dei nostri debiti, ma alcuni erediteranno pure il credito che non fosse finito in mani forestiere mentre tutti godranno degli eventuali benefici dei nostri investimenti.
Invece i nostri figli saranno “tutti”
e "certamente" danneggiati se li istruiremo male, se consegneremo loro uno
Stato inefficiente e costoso, se consumeremo i beni irriproducibili della
Terra, se inquineremo la medesima, se manterremo rapporti internazionali
perversi, insomma, se continueremo a comportarci come
delinquenti.
Se poi la Merkel avesse paura dell'inflazione le si dovrebbe far presente che, come si possono "stampare", i soldi in eventuale eccesso possono essere anche "bruciati" prelevandoli dalle entrate delle tasse.
Arriverà Monti a capire una simile banalità? Non vorrei abbia
pensato invece di ridurre le nostre paghe a livello cinese per consentire ai
vari Marchionne di competere coi medesimi cinesi!
Monti o non Monti, non credete
voi che se in 50 sostenessimo una cosa del genere non troveremmo chi
ci darebbe spazio?
L'autore può essere contattato a questo indirizzo: giselmi@alice.it
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