Tre giorni fa sul Corriere Alesina e Giavazzi (che ormai scrivono in coppia, forse per rendersi più credibili?) hanno spiegato che in Spagna "Vincoli simili a quelli imposti dall'articolo 18 del nostro Statuto dei
lavoratori erano stati eliminati in Spagna già nel 1997. Nei dieci anni
successivi la disoccupazione scese di circa dieci punti: dal 17,8%
all'8,3".
Una frase da far rizzare i capelli. Leggendola si potrebbe pensare che una buona legge sul lavoro è in grado, da sola, di dimezzare la disoccupazione.
Possibile? Ovviamente no, e infatti l'articolo del duo inizia con l'osservazione che "In Spagna la disoccupazione totale è molto più alta che in Italia (23% rispetto a 9%)".
Dunque la legge sul lavoro non c'entra, anche se Alesina e Giavazzi ne parlano con entusiasmo. Se la disoccupazione scende dal 17,8% all'8,3% in dieci anni per poi risalire al 23%, la ragione del sali-scendi deve essere un'altra. Magari il crollo della domanda (di case e non solo), come suggerirebbe Keynes.
Ma contro l'articolo 18, feticcio nella lotta politica, ormai ogni argomento è buono. Quale sarà la prossima castroneria che ci toccherà leggere?