Ieri sera mi collego a facebook e leggo una tabella, postata da un sostenitore del PD di Torino che spiega che di fronte ai preoccupanti livelli del PM10 in città, è bene costruire una seconda linea di metropolitana. La tabella arriva da un esponente dell'IBL (di cui avevo scritto qui), centro del pensiero ultraconservatore.
Protesto e spiego a chi ha postato la tabella che non mi fiderei: sono pronto a scommettere che se citano il PM10 è per dimostrare che non si può fare nulla per diminuirlo o, se si può fare qualcosa, sarà tanto costoso che è meglio desistere. Il mio interlocutore non è convinto, ma dopo qualche minuto spunta l'autore della tabella che spiega quel che io avevo ipotizzato qualche minuto prima.
Insomma i dati si possono manipolare o si può pescare il dato che ti fa comodo.
Nei giorni scorsi i giornali hanno spiegato che i redditi degli italiani sono bassi, anzi sono i più bassi d'Europa. Titoloni sui giornali, grande spazio in tv.
Oggi però è arrivata la nota tecnica dell'Istat, ripresa dal governo (tecnico) spiega che nella tabella c'è una nota, che nessuno ha letto, che spiega che i dati italiani riguardano il 2006 e non il 2009, come spiega (vedi qui) il Messaggero.
E così il reddito italiano risupera quelli di Grecia, Spagna, Portogallo. Non siamo più il paese con i lavoratori, in media, meno pagati.
L'aspetto incredibile della vicenda è l'impatto mediatico della bufala. Passi che la noticina può essere stata ignorata da moltissimi, magari non esperti della materia o da qualche giornalista che nella fretta di riportare la notizia (e che notizia!) non ha verificato la fonte. Ma è possibile che anche super-esperti come il ministro Fornero non abbiano fatto un salto sulla sedia chiedendosi se non ci fosse qualche errore?