04 luglio 2011

La triste fine di un sito signoraggista


Qualche estate fa i signoraggisti, al culmine del loro successo internettiano, invadevano la rete come le cavallette in Egitto al tempo del faraone.

Invadevano ogni spazio web disponibile con un'arroganza degna delle loro simpatie neo-fasciste, respinti dagli amministratori dei forum che se li vedevano arrivare all'improvviso, aggressivi e dotati di un armamentario fatto di complotti economici con l'aggiunta di scie chimiche, metodi naturali per guarire dal cancro e insulti da dispensare a chiunque avesse dubbi sui metodi e i contenuti.

Qualche volta gli aggrediti invece di limitarsi a bannare il signoraggista di turno, lo lasciavano fare, scoprendo però che i loro amici di forum fuggivano spaventati. E così chiamavano uno degli acchiappa-signoraggisti che in rete contrastavano le folli teorie offrendo agli amministratori del forum buon argomenti per rispondere ai fantasmi di un mondo di schiavi in mano alle banche voraci.

E ora?

Da acchiappa-signoraggista posso dire che ormai l'argomento "signoraggio" interessa a pochi. Non arrivano più email di gente preoccupata dall'invasione del fascistello di turno e sono decine le copie del mio pdf sparse per la rete, citate quando serve qualche buon argomento per dissolvere le nebbie dei signoraggisti.

Il problema non esiste più, come dimostra anche la triste sorte del sito signoraggio.it. Faceva parte di un network di siti sul signoraggio, oggi appartiene a Marra, un avvocato con un passato in Forza Italia che pubblicizza i suoi libri.

Ogni tanto appare in tv qualche suo (brutto) spot un pò artigianale con protagoniste come Ruby, la giovane ragazza marocchina diventata famosa per i suoi rapporti con Berlusconi.

Ora Marra aggiunge agli spot televisivi pure il sito signoraggio.it che possiamo presumere sia stato acquistato dal suo precedente proprietario e inventore, in rotta di collisione con altri signoraggisti per questioni di soldi.

Non sappiamo se e quanto Marra abbia pagato il dominio, ma è assai probabile che l'abbia fatto. Pecunia non olet, i soldi non puzzano, disse Vespasiano a chi lo criticava per aver tassato l'urina raccolta nelle latrine. I soldi si possono fare in tanti modi. Vendendo libri di dubbia qualità, dispense sul signoraggio o siti internet dedicati a una bufala internettiana.

Gli acchiappa-signoraggisti restano invece disponibili gratis, anche se nessuno, ormai, ne richiede i servizi.