06 febbraio 2011

La benzina sintetica


Se la notizia (vedi qui) sarà confermata, siamo di fronte a una rivoluzione: un'azienda inglese, Cella Energy, sembra aver scoperto il modo di creare un carburante derivato dall'idrogeno e utilizzabile con i motori attualmente in produzione a prezzi convenienti, attorno ai 30 centesimi al litro (1).

Una fonte di energia a prezzi convenienti, senza emissioni di CO2, derivata dall'idrogeno e utilizzabile con i motori attuali sarebbe davvero qualcosa di straordinario.

Prima di tutto si modificherebbero gli equilibri geo-politici in molte zone del mondo. La lotta per il controllo del petrolio ha provocato guerre e compromessi politici poco onorevoli, ma ha anche provocato effetti economici importanti: i soldi guadagnati dai produttori di petrolio hanno accentuato l'instabilità dei cambi e dei mercati finanziari.

Con una benzina artificiale derivata dall'idrogeno, agli europei e agli americani importerà meno di cosa succede in Iraq, Iran o in Venezuela e peseranno di meno le scelte della Cina, che ormai è un grande consumatore di petrolio. Non ci preoccuperemo più, inoltre, delle riserve petrolifere o del prezzo. Potremo anche lasciarlo sotto terra o verrà usato solo nei paesi poveri, che non riescono o non vogliono dotarsi della tecnologia per produrre benzina sintetica o nei paesi che attualmente producono petrolio.

Poi saranno forse spazzati via molti progetti, a volte illusori, per cambiare il mondo dei trasporti.

Anni fa sembrava certo il passaggio all'era dell'idrogeno. In un libro di grande successo, il futurologo Jeremy Rifkin ha ipotizzato grandi cambiamenti nell'economia grazie all'introduzione di motori mossi dall'idrogeno, che avrebbero potuto sostituire i motori tradizionali.

Ma si è rivelata, almeno finora, un'illusione. L'elevato costo dell'idrogeno e le difficoltà di creare una rete distributiva in condizioni di sicurezza, hanno reso impraticabile la via dell'idrogeno.

Così è tornata di moda l'auto elettrica, che ora può godere di una tecnologia migliore. Restano alcuni problemi: le auto elettriche sono costose, hanno poca autonomia e manca una rete di rifornimento. L'uso perciò è limitato e i modelli in vendita non incontrano il favore dei potenziali acquirenti.

In Italia si vendono meno di 200 auto elettriche all'anno, circa 1 ogni 10.000 auto. Praticamente nulla.

Il solo modo per passare a trasporti "elettrici" è puntare sulle ferrovie, costruendo nuove linee, più moderne e veloci.

Ma cosa succederà se si riuscirà a produrre un carburante sintetico che non genera CO2 e non deriva dal petrolio? Sarà ancora conveniente puntare sull'auto elettrica o sulle ferrovie? Serviranno nuove ferrovie o nuove strade percorse da TIR alimentati da motori tradizionali con carburanti non fossili?


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(1) l'articolo parla di 1,50 dollari al gallone: tenuto conto del cambio euro/dollaro e che un gallone corrisponde a 3.79 litri, il costo è di circa 30 centesimi al litro