07 marzo 2011

Le regole di Basilea e il paradosso di Lehman Brothers

Basilea, che ospita la sede della Banca dei Regolamenti Internazionali, è la capitale mondiale delle regole che riguardano il mondo bancario.

Da qualche anno le banche si impongono regole prudenziali che prendono il nome della città svizzera: Basilea I, Basilea II indicano gli accordi che impongono alle banche di possedere taluni requisiti patrimoniali. In pratica la banca sommano i diversi prestiti concessi alla clientela, ognuno "pesato" per la sua rischiosità, e si impone che il capitale detenuti dalle banche a scopi prudenziali superi una certa percentuale degli impieghi ponderati per il rischio.

A cosa serve tutto ciò?

Se presti 100 euro -questa è la logica- devi avere almeno 6 euro in contanti, o in titoli facilmente trasformabili in contanti, per fronteggiare i rischi. Rischi di subire perdite, se il cliente non paga o di subire una fuga di capitali, se chi ha depositato soldi in banca li ritira spaventato dalle perdite.

Se la banca ha una riserva liquida (o quasi) da usare, si evita il panico e si dà tempo alla banca di cercare altri capitali.

E' per questo che ogni tanto si legge che una banca ha calcolato il proprio core tier 1 e che supera i valori minimi previsti dall'accordo di Basilea. E' un modo per dire: tutto a posto, state tranquilli, i vostri soldi sono in buone mani.

Le banche italiane hanno un core tier 1 superiore al 6% (si veda qui). E' un buon segno, ma è un dato importante?

Lehman Brothers
, la banca americana il cui fallimento ha causato il crollo dell'economia nel settembre 2008, aveva un core tier era del 10%: Lehman Brothers stava meglio di tante altre banche in tutto il mondo, anche se poi è fallita.

Si può pensare che i parametri sono relativi, che i valori imposti non garantiscono per davvero nulla e nessuno, e che servirebbero percentuali più elevate per garantire il cliente.

E' così? No e la ragione è che il core tier 1 va spiegato. Si immagina che una banca possa subire perdite perchè il cliente non restituisce i soldi ricevuti in prestito e che i correntisti possano ritirare i propri soldi. Se questo avviene, le riserve della banca possono tamponare la ferita. Dimostrando che con i propri capitali la banca può coprire il "buco", la banca può evitare ulteriori fughe di capitali e sistemare temporaneamente la situazione in attesa di trovare nuovi capitali.

Ma non serve a nulla se i clienti continuano a ritirare i capitali dalla banca o se ci sono clienti che hanno depositato somme enormi che possono ritirare all'improvviso, come nel caso di Lehman Brothers.

Un core tier del 10% significa che a fronte di prestiti per 100 miliardi di dollari, Lehman aveva almeno 10 miliardi in contanti. C'erano però hedge funds che avevano depositato presso la banca somme gigantesche e quando hanno ritirato tali fondi, la liquidità di Lehman s'è prosciugata velocemente.

Con le banche tradizionali tutto ciò è molto più difficile, perchè dispongono di migliaia di piccoli correntisti che non ritirano i capitali con la stessa facilità e velocità di un hedge fund, come dimostra la vicenda di Erik Cantona (vedi qui).

Così si spiega il paradosso di Lehman Brothers, che aveva un core tier 1 molto elevato prima di fallire.

Il core tier 1 è come l'estintore. Utile se c'è un piccolo incendio, inutile se brucia un intero edificio. Il core tier 1 dice che la banca in caso di necessità ha soldi da parte e li può usare per spegnere l'incendio. Ma se l'incendio divampa, vale a dire se i capitali fuggono, i pochi soldi messi da parte non sono sufficienti e la banca fallisce, come successo con Lehman Brothers, se non trova altri capitali con cui rimpiazzare i miliardi che hanno lasciato la banca.

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