Gli hedge funds sono fondi che gestiscono patrimoni in modo spregiudicato, puntando a guadagni rapidi.
Hanno svolto un ruolo di primo piano nel provocare il crollo di molte banche, perchè hanno ritirato somme enormi dalle varie Lehman Brothers, JP Morgan, Morgan Stanley, Goldman Sachs, ecc. quando hanno capito che le banche d'affari erano in difficoltà perchè avevano investito somme gigantesche in titoli di dubbio valore.
Quando un hedge fund come un qualunque correntista ritira 5 o 10 miliardi di dollari da una banca, la cosa non passa inosservata. Altri si domandano il perchè, e spesso si convincono che la banca sia in difficoltà. Decidono a loro volta di ritirare i capitali presso la banca, mettendola in grossa difficoltà.
Gli hedge funds premiano molto bene i loro manager, pagati a percentuale: di solito il 15% dei guadagni finisce nelle loro tasche. Un sistema di retribuzione che incentiva l'assunzione del rischio: più alto è il rischio, più alti sono i guadagni dell'hedge fund, maggiore la somma incassata dalla dirigenza.
La crisi finanziaria ha spinto l'amministrazione Obama a cercare di eliminare le anomalie del sistema, cominciando da quelle fiscali. Già perchè le somme guadagnate dai dirigenti degli hedge funds sono considerati guadagni sul capitale investito, invece che redditi da lavoro.
L'imposta pagata dai manager è il 15%, molto meno di quanto paga un operaio. Uno scandalo, perchè i manager degli hedge funds guadagnano cifre invidiabili e l'aliquota del 15% vuol dire mancati introiti per lo stato nell'ordine di molti miliardi di dollari.
Ma la proposta di Obama è naufragata, bocciata dai repubblicani che hanno la maggioranza al Senato, preoccupati di colpire gli hedge funds, che lavorano con i capitali della parte più ricca della popolazione, e di qualche democratico, preoccupato di non perdere i finanziamenti del settore finanziario.
Così i manager continueranno a guadagnare molto e a pagare poche imposte, i ricchi investitori si sentiranno più tranquilli e le casse statali saranno in difficoltà, costringendo i governanti a tagliare la spesa destinata alla parte meno abbiente della popolazione.