Secondo il ministro Giarda ci sono 80 miliardi di euro di spese "tagliabili" nel breve.medio periodo, ma nell'immediato si possono tagliare solo circa 4,2 miliardi per il periodo giugno-dicembre, tagli che su base annua faranno risparmiare circa 7 miliardi. Tagli che servono a evitare l'aumento dell'IVA prevista per ottobre.
Il tagliatore della spesa per beni e servizi è Enrico Bondi, noto risanatore di imprese, che nel 2003 prese in mano Parmalat, da qualche mese passata ai francesi di Lactalis.
All'inizio del 2004 Bondi era molto temuto dai lavoratori di Parmalat. Aveva la fama del risanatore che taglia i costi, ma ha saputo distinguere i pochi rami secchi dell'azienda di Collecchio dai molti settori sani, ha gestito innumerevoli accordi con le banche con cui la nuova Parmalat era in causa per una gestione spregiudicata dei finanziamenti ai tempi di Tanzi e che, nel frattempo, erano diventate azioniste delle nuova Parmalat.
Oggi a Bondi si chiede di tagliare le spese in eccesso dello Stato e di fare come si farebbe in un'impresa: con un'infinità di risparmi su innumerevoli voci di spesa.
Chi pensava di sistemare i conti pubblici con qualche decisione miracolosa, tagliando solo una certa categoria di costi (ad esempio quelli della politica) resterà deluso. Ma forse è meglio così.
P.S. Qualcuno ha ancora sentito parlare di costi standard e delle altre stranezze made in Lega? Sbaglio o il governo entrante ha dimenticato le idee leghiste?