Durante una conferenza stampa il ministro Tremonti ha spiegato uno dei paradossi dell'economia: costa meno un biglietto aereo che fare la spesa.
Un computer portatile nel 2000 costava quasi 3 milioni di lire (1500 euro). Oggi un portatile costa 400 euro, il 70% in meno, mentre i generi alimentari non subiscono lo stesso fortunato percorso, anzi il loro prezzo aumenta. Come si spiega?
Una risposta è stata data molti anni fa da un economista americano, William Baumol.
Immaginate che un bene A costi 20 euro. 10 euro pagano i costi del materiale, delle attrezzature usate per produrlo, il capitale impiegato, le imposte, il profitto dell'impresa . Gli altri 10 euro invece pagano il lavoro di chi produce il bene A. In sintesi: 10 euro coprono diversi costi (chiamiamoli "costi vari" per unità di prodotto) e 10 euro il lavoro.
Ora supponiamo che per effetto di un'innovazione tecnologica l'azienda raddoppi la produzione del bene A. La quantità di lavoro è sempre la stessa, ma si produce il doppio.
Come si distribuisce l'aumento di produttività?
Se l'impresa vendesse due unità del bene A a 20 euro ciascuna, con "costi vari" pari a 10 euro per ogni unità, il lavoro è pagato 20 euro. L'aumento della produttività si traduce in un aumento delle retribuzioni.
Ora immaginiamo un altro bene, B, che non beneficia nel corso del tempo di alcun aumento di produttività grazie alla tecnologia. Serve sempre la stessa quantità di lavoro per produrre lo stesso bene o offrire lo stesso servizio. E' il caso degli insegnanti che impiegano sempre lo stesso tempo per spiegare Dante o dell'infermiere che assiste un paziente.
Mentre il lavoratore che produce il bene A vede il suo stipendio aumentare da 10 a 20, il lavoratore che produce il bene B non può contare sull'aumento di produttività per avere un aumento di stipendio. Può però chiedere uno stipendio più alto, minacciando in caso contrario di passare al lavoro meglio retribuito.
Ma se aumenta la retribuzione, il prezzo del bene B non può che aumentare.
Nella realtà accade che le imprese possono diminuire il prezzo del bene per rendersi più competitive. Il prezzo del bene A scende a 18 euro. Con costi vari pari a 10, la retribuzione del lavoratore sarà pari a 16. Una parte dell'aumento di produttività si trasforma in aumento delle retribuzioni e un'altra in minor prezzo.
Ecco spiegato il paradosso (apparente) di Tremonti: il prezzo di certi beni e servizi non può che aumentare, mentre il prezzo di altri beni diminuisce.
Ed ecco perchè l'idraulico o l'imbianchino costano cari: non possono beneficiare di aumenti della produttività e far pagare di meno il servizio che offrono.
Il modello di Baumol spiega anche i costanti aumenti della spesa pubblica: lo stato offre servizi come scuola, sanità, giustizia, esercito che non beneficiano di consistenti aumenti di produttività. I costi aumentano e questo fenomeno prende il nome di malattia dei costi di Baumol.