I rendimenti dei BOT sono scesi a livelli molto bassi, sotto lo 0,8% annuo (1). E' un bene?
Per lo stato certamente sì, perchè il debito cresce rapidamente e meno si paga di interessi meglio è. Un pò meno per il risparmiatore che guadagna poco o nulla investendo in BOT. Forse addirittura ci rimette, se le spese bancarie superano i modesti rendimenti.
E per l'economia (in senso lato)? I tassi bassi aiutano imprese e consumatori, sempre che ottengano credito, ma sono un pessimo segnale di una situazione di crisi e incertezza: significano che l'economia è ferma, non cresce, mentre la liquidità è per qualcuno abbondante. Solo che invece di finire investita in qualche impresa o di essere impiegata per finanziare i consumatori, resta nelle banche e si impiega in BOT per qualche tempo, in attesa che i tempi cambino. Rendono poco, ma è meglio di nulla e offrono sicurezza.
Nel frattempo la FED fa il pieno di utili (2) e versa 46 miliardi di dollari nelle casse del Tesoro americano. E' l'altra faccia della stessa medaglia: le banche centrali hanno rifinanziato l'economia, i tassi sono scesi e di conseguenza il valore e la quantità dei titoli pubblici in loro possesso è aumentato (il valore di un BOT quotato aumenta se i tassi diminuiscono e viceversa diminuisce all'aumentare dei tassi), permettendo alla banca centrale USA di incassare redditi elevati come non mai.
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(1) http://www.bancaditalia.it/banca_centrale/operazioni/titoli/tassi/bot_ann/2010/RENDIMENTI_BOT_annuali10.pdf
(2) http://finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?del=20100112&fonte=TLB&codnews=706