Perchè l'inflazione è importante nei conti pubblici italiani?
La questione merita interesse perchè, come ricordano i giornali, uno degli obiettivi -per ora non raggiunti- dei massicci interventi della banca centrale europea è proprio quello di stimolare l'inflazione portandola al 2%.
Facciamo qualche calcolo. Il debito pubblico vale oggi circa 2200 miliardi di euro ed è circa il 132% del PIL che pertanto stimiamo a 1650 miliardi.
Immaginiamo che il deficit sia pari al 2% del PIL, ovvero 33 miliardi, che andandosi ad aggiungere ai 2200 miliardi di debito esistente portano il debito pubblico nel 2017 a 2233 miliardi.
Il PIL aumenta dell'1% e con una inflazione pari a zero, il rapporto debito/PIL aumenta perchè il debito è salito di oltre l'1,5% (33 miliardi su 2200) mentre il PIL aumenta solo dell'1%.
Con una inflazione del 2%, il PIL passa da 1650 a 1700 miliardi ovvero sale di un 3%. E il rapporto debito PIL diminuisce rispetto all'anno precedente perchè il PIL nominale cresce più velocemente del debito pubblico.
L'inflazione in altri termini fa crescere più velocemente il PIL nominale del debito e per questo si spera che risalga.
Per chi volesse divertirsi a fare simulazioni c'è questo mio file (per OpenOffice o LibreOffice): http://www.fotogian.com/debito.ods
Cambiate i valori nelle tre righe in rosso e potrete vedere gli effetti sul rapporto debito/PIL.