08 luglio 2015

Tsipras al Parlamento Europeo

Tsipras, con l'acqua alla gola, va al Parlamento Europeo e spiega che i prestiti sono andati alle banche e non al popolo. Cerchiamo di fare chiarezza.

Lo stato greco ha speso più di quanto incassato e per questo si è finanziato cedendo titoli di stato (i nostri BOT e CCT) in cambio di soldi. Fin qui nulla di male, lo fanno tutti (o quasi). Il vero guaio è che ha anche mentito sui propri conti, ha falsificato i bilanci, spingendo i possibili prestatori a negare nuovi prestiti.

Chi ha comprato i titoli di stato greci? I risparmiatori greci, i risparmiatori del resto del mondo direttamente o indirettamente, per il tramite di fondi di investimento e simili, le banche greche e quelle del resto del mondo. Tra queste soprattutto quelle francesi e tedesche.

Una volta che un titolo di stato arriva alla scadenza, lo stato lo rimborsa, ma se non ha un avanzo di bilancio, cioè se non incassa imposte in misura superiore alle spese, per trovare i soldi deve emettere altri titoli.

L'inaffidabilità della Grecia ha impedito dal 2009 il  collocamento di titoli pubblici sul mercato: non c'erano più banche, risparmiatori, fondi ecc disposti a prestare soldi ai greci a tassi ragionevoli. Di qui il ricorso ai soldi dell'Europa e del Fondo Monetario Internazionale, che hanno impedito il fallimento della Grecia.

Dunque i soldi dell'Europa sono finiti alle banche?

I privati (banche, risparmiatori, fondi, ecc) alla scadenza dei titoli greci non hanno più prestato alla Grecia altri soldi pechè nel frattempo lo Stato era diventato inaffidabile. I soldi dell'Europa e del FMI hanno finanziato la Grecia.

L'alternativa sarebbe stato il fallimento della Grecia, con rilevanti difficoltà per chi, avendo prestato soldi ai greci, improvvisamente si fosse trovato in mano titoli privi di valore. L'Europa perciò è intervenuta per salvare la Grecia e evitare che gli effetti si sentissero in tutto il continente. Se un risparmiatore perde i propri risparmi finisce per consumare di meno. Se una banca subisce perdite, presterà meno soldi a imprese e consumatori, e questo non può che riflettersi in negativo su PIL, occupazione, imposte incassate dallo Stato.

I soldi dovevano forse andare al popolo greco? 

Proprio no. Sono prestiti, non regali o aiuti umanitari. Prestiti allo Stato greco che doveva finanziare il proprio debito pubblico e non poteva farlo.

Anche davanti al Parlamento Europeo, dunque, Tsipras non smentisce la tradizione greca fatta di populismo e inaffidabilità.