Ai quali si aggiunge lo stipendio lordo, ovvero comprensivo di imposte e contributi dovuti per legge.
Non è difficile stimare i costi di uno dei tanti giocatori strapagati dal PSG. 4-5 milioni di stipendio significano 8-10 milioni di stipendio lordo a cui si aggiungono 8-10 milioni sotto forma di ammortamento. Quindi 15-20 milioni l'anno per un singolo calciatore.
Somme che una società di calcio può pagare solo se incassa diverse centinaia di milioni o se qualcuno ripiana le perdite.
Le regole del fair play finanziario impediscono ormai alle società di calcio di spendere a piacimento e di coprire le perdite con i soldi del presidente. Altrimenti rischiano di restare fuori dalle competizioni europee. Per cui devono incassare soldi sufficienti a pagare i costi della società.
Ora, come fa il PSG a pagare le enormi spese derivanti dall'acquisto dei giocatori più quotati?
Il proprietario del club è il figlio dell'emiro del Qatar, che agisce tramite un fondo di investimento del paese. Per finanziare il PSG, il fondo del Qatar ha stipulato contratto con società dello stesso Qatar.
Contratti di sponsorizzazione che mascherano un finanziamento della proprietà e che ora sono sotto la lente della UEFA. Entro fine anno la proprietà del PSG deve spiegare alla UEFA come intende sostituire le entrate riferibili a società qatariote con entrate provenienti da società diverse, dalla tv, dal pubblico.
Insomma, la UEFA ha introdotto regole di fair play finanziario per cercare di evitare che un ricco proprietario spenda somme gigantesche per vincere. Alcuni club hanno aggirato le regole e adesso si
corre ai ripari.